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glorie san martino

L'Abruzzo conserva ancora alcuni riti agro-pastorali imperniati sul fuoco invernale come le Glorie di San Martino a Scanno.

I riti del fuoco forse avevano la funzione, all'approssimarsi dell'equinozio d'inverno, di superare il timore atavico che la luce del sole venisse a mancare e, al contempo, propiziarne il ritorno.

Scanno è percorso da una animazione festosa, grida e richiami percorrono le strade e vicoli. I tre gruppi in cui sono divisi i rioni iniziano la costruzione delle Glorie in una atmosfera gioiosa.

glorie2Fra rumori di martelli, seghe, richiami, ordini, i fiaschi di vino novello passano di mano in mano mentre la carne sfrigola sulla brace di cucine improvvisate. Durante le abbondanti libagioni la Gloria si staglia audacemente sempre più in alto in un panorama mozzafiato su uno dei più bei borghi d'Italia.

Anche i più piccoli costruiscono la loro Gloria che verrà bruciata prima della grande, con i carboni ancora caldi si tingono i volti intonando canti e con campanacci, bidoni, tamburi producono più frastuono possibile.

La sensazione è che si stia assistendo ad antichi riti agrari per allontanare le forze oscure e sotterranee che mettono in pericolo le sementi appena messe a dimora. 

L'accensione delle Glorie richiede un certo coraggio e viene affidata a un ragazzo come in un rito di passaggio: col lancio di una lunga pertica recante la miccia incendia gli inneschi disposti lungo la Gloria che deve ardere interamente in una esplosione di luce e fiamme.glorie I tre falò risplendono nella notte intorno a Scanno a purificare e rendere feconda la terra.

Scanno è percorso da una animazione festosa, grida e richiami percorrono le strade e vicoli. I tre gruppi in cui sono divisi i rioni iniziano la costruzione delle Glorie in una atmosfera gioiosa. Fra rumori di martelli, seghe, richiami, ordini, i fiaschi di vino novello passano di mano in mano mentre la carne sfrigola sulla brace di cucine improvvisate. Durante le abbondanti libagioni la Gloria si staglia audacemente sempre più in alto in un panorama mozzafiato su uno dei più bei borghi d'Italia.

Anche i più piccoli costruiscono la loro Gloria che verrà bruciata prima della grande, con i carboni ancora caldi si tingono i volti intonando canti e con campanacci, bidoni, tamburi producono più frastuono possibile.

La sensazione è che si stia assistendo ad antichi riti agrari per allontanare le forze oscure e sotterranee che mettono in pericolo le sementi appena messe a dimora. 

L'accensione delle Glorie richiede un certo coraggio e viene affidata a un ragazzo come in un rito di passaggio: col lancio di una lunga pertica recante la miccia incendia gli inneschi disposti lungo la Gloria che deve ardere interamente in una esplosione di luce e fiamme.

I tre falò risplendono nella notte intorno a Scanno a purificare e rendere feconda la terra.

 

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